“Ho inviato un messaggio di auguri e un in bocca al lupo alla neo ministro Grillo, e naturalmente mi sono reso disponibile a un incontro per raccontare come sta la sanita’ calabrese”. Lo ha detto il commissario ad acta della sanita’ calabrese, Massimo Scura, parlando con i giornalisti a margine di un convegno alla Regione. “Per quanto riguarda le questioni politiche – ha proseguito – non mi sento di esprimere alcun parere ne’ sinceramente mi interessa farlo. Penso, comunque, di aver fatto il mio lavoro con passione e con competenza, poi gli altri naturalmente lo giudicheranno. Quello che mi preme e’ essere giudicato sotto il profilo squisitamente tecnico, operativo e dei risultati e non in base a colori politici, anche se – ha concluso Scura – vorrei sapere se c’e’ un colore politico che non abbia dato addosso al commissario, anche se con sfumature diverse l’uno dall’altro”.
“Il commissariamento della sanità calabrese, purtroppo, deve continuare”. Ha affermato ancora il commissario ad acta della sanità calabrese.
“I due parametri per uscire dal commissariamento – ha ricordato Scura – sono il pareggio di bilancio economico, e non solo finanziario, e i livelli essenziali di assistenza a 160. Per quanto riguarda i Lea, proprio ieri ho avuto un incontro con tutti i dirigenti generali e con gli esperti del sistema informatico.
Il fatto che in Calabria non ci sia contabilità analitica significa che la gente non sa perché spende i soldi, ma è grave anche il fatto che i flussi informativi non sono corretti: 20 giorni fa a Roma mi e’ stato detto che avevo ragione ad sostenere che i flussi informativi per i Lea 2016 sono stati insufficienti, altrimenti – ha rilevato il commissario ad acta della sanità calabrese – avremmo raggiunto il livello 152-153. Dal 2014, quando eravamo a 137, siamo passati nel 2015 a 147, a 152-153 nel 2016, e sono convinto che per il 2017 sfioreremo 160”.
Scura ha poi osservato: “Per quanto concerne l’aspetto economico, e’ importante la scelta che abbiamo fatto di affiancare una task force all’Asp di Reggio Calabria, e comunque si sta facendo di tutto, ma ancora ci sono sacche di inefficienza clamorosa, per cui ogni tanto aprendo un cassetto scopriamo che qualcuno si e’ dimenticato di pagare, negli anni passati, cioe’ pure 10-15 anni fa, cifre tipo 30 milioni. Devo dire con rammarico – ha evidenziato il commissario – che se il Dipartimento Tutela della salute non fosse stato distrutto come invece e’ stato fatto, forse avremmo fatto un po’ prima a uscire dal Piano di rientro. Indipendentemente dalla mia persona, penso che i ministeri affiancanti chiederanno un ulteriore triennio per uscire dal Piano di rientro. Il discorso è che più gente lavora prima al Piano di rientro prima se ne esce, meno gente ci lavora più tempo ci vorrà.
Quattr’occhi sono meglio di due, otto meglio di quattro, oggi purtroppo – ha concluso Scura – siamo ridotti a pochi occhi”.
“Serrata privati per interessi di parte”
“E’ una serrata fatta solo a fini economici personali e non nell’interesse generale, e quindi è contro e non a favore dei cittadini”.
Lo ha detto il commissario ad acta della sanità calabrese, Massimo Scura, parlando, a margine di un convegno alla Regione, della vertenza delle strutture ambulatoriali private, rappresentate da Anisap e Federlab, che da alcuni giorni stanno attuando una “serrata” per protestare contro alcuni decreti adottati dall’ufficio commissariale.
“Questa serrata – ha proseguito Scura – è una cosa gravissima, di cui sono responsabili coloro che l’hanno organizzata. Chi sta pagando questa serrata infatti i cittadini che hanno l’esenzione da ticket, e quindi sono persone sfortunate o svantaggiate: invece la serrata non colpisce quelli che non hanno esenzione, e che quindi continuano a fare quello che facevano prima, cioé vanno nei laboratori e pagano il ticket senza oneri aggiuntivi. Coloro che hanno organizzato la serrata – ha osservato ancora il commissario – dovrebbero ricredersi e soprattutto la smettano di dire sciocchezze in giro, perché il Tar ha sempre dato loro torto e anche questa volta darà loro torto”.
Secondo Scura “non è vero che sono stati ridotti i fondi per l’attività privata, ma semplicemente sono stati spostati da prestazioni non salva-vita a prestazioni salva-vita, e questo non è solo un diritto, ma un dovere del commissario farlo nell’interesse dei calabresi. Invito inoltre i direttori generali delle aziende sanitarie a chiamare queste strutture perchè è vero che il Tar ha sospeso una mia nota nella quale dico che se non lo fanno se ne rendono responsabili davanti la giustizia penale e contabile, ma e’ anche vero – ha concluso il commissario ad acta della sanità calabrese – che loro devono operare indipendentemente dalle sentenze del Tar, perché sono obbligati da una legge nazionale”.