«Sbanderanno alla prima curva». «Se portano in aula cose sensate si possono votare»

Da Roberto Occhiuto a Enza Bruno Bossio, da Jole Santelli a Domenico Furgiuele. Il nuovo governo "a giudizio" dei conterranei della politica

La terza Repubblica ha ufficialmente inizio. Questo pomeriggio il premier Giuseppe Conte e i ministri di Lega e Movimento Cinque stelle hanno giurato davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo 88 giorni di crisi istituzionale, dove non sono mancati colpi di scena ed episodi che saranno scritti negli annali di diritto parlamentare, si è dato il là al  governo giallo-verde. Il primo con e due forze anti-sistema a Palazzo Chigi.

In attesa di quei due ruoli di governo che andranno a due calabresi cosa ne pensa la deputazione calabrese? C’è chi boccia tutta la linea, chi la esalta e chi invece è più cauto.

FORZA ITALIA BOCCIA TUTTA LA LINEA

Jole Santelli e Roberto Occhiuto

Abbiamo chiesto ai parlamentari Jole Santelli, Roberto Occhiuto (Forza Italia), Enza Bruno Bossio (Pd) e Domenico Furgiuele (Lega) un primo  giudizio sommario, ma complessivo, su questo governo. Ma soprattutto se il programma proposto  è realizzabile o  si “scotterà” le mani chi si è seduto oggi al potere.

Ipercritico e lapidario il deputato forzista Roberto Occhiuto «Questi alla prima curva finiranno fuori strada». Sulla stessa linea la deputata nonché coordinatrice regionale di Forza Italia, Jole Santelli. “Novanta giorni di gestazione e mi pare che la Montagna ha partorito un topolino. Ora M5S e Lega hanno la responsabilità del governo, l’obbligo di passare dalle parole ai fatti. La sfida è – continua Santelli –  molto dura visto le aspettative suscitate nel loro elettorato. Valuteremo con serietà quel che faranno. Certo dopo tutte queste settimane arrivano abbastanza stremati alla prova più complessa. Le prime scelte economiche potremo vederle sulle clausole Iva”.

Domenico Furgiuele
Domenico Furgiuele

LA LEGA CI CREDE

Decisamente entusiasta il neodeputato leghista Domenico Furgiuele per il quale il governo è formato da un ” mix intelligente ed equilibrato tra competenze e passione politica” . Per Furgiuele il vero vincitore politico di questo braccio di ferro istituzionale è senza ombra di dubbio, il suo leader, Matteo Salvini: ” Non avrebbe mai rinunciato all’apporto qualificante di  Savona che  rappresenta un’idea di  paese che deve stare in Europa senza subire umiliazioni e frustate da quel mediocre di Jean Claude junker, il simbolo nefasto della burocrazia che prevale sul sentire dei popoli”.

In merito alla realizzabilità o meno del programma Furgiuele risponde con due domanda “Può non essere irrealizzabile il ripristino della dignità nazionale? Può essere irrealizzabile una politica tesa a non far gravare solo sul nostro paese il peso di una immigrazione selvaggia?”.

La risposta del nuovo governo sarà immediata e partirà dalla rottamazione della riforma  interventi per Fornero  “solo così sarà possibile ridare fiducia alle imprese italiane che soffrono non solo di tasse ma di una burocrazia pesante”. “È l’inizio  – conclude il leghista – di una rivoluzione operativa”.

PER IL PD SARA’ OPPOSIZIONE A INTERMITTENZA

Enza Bruno Bossio
Enza Bruno Bossio

Totalmente in disaccordo Enza Bruno Bossio, deputata del Pd, partito che siede all’opposizione.

“È un governo debole. Nasce su basi politico-programmatiche contraddittorie e confuse. Più che un progetto di governo è la sommatoria di slogan populisti”.

La deputata democrat non nasconde il suo rammarico per l’esito elettorale di marzo. “La maggioranza degli italiani invece di dare fiducia ad un coraggioso ed efficace processo di fuoriuscita dell’Italia dalla crisi, avviato nei 5 anni passati, ha ceduto  – sottolinea – al sentimento di esasperazione alimentato da un diffuso disagio sociale. I populisti hanno sollecitato gli impulsi più negativi della pancia della società italiana ed hanno avuto consenso”.

Per Bossio Lega e M5S rappresentano una contraddizione: “  dopo aver preso i voti dei ceti  più deboli, ora per governare sono costretti a rappresentare gli interessi dei ceti più forti e protetti. Se dovessero approvare la flat tax metteranno tutti i contribuenti sullo stesso piano e nei fatti agevoleranno i redditi più alti”.

Su due punti del programma il Pd metterà alla prova il governo Lega-M5S: reddito di cittadinanza e Sud. “Per cambiare la realtà non servono gli slogan ma – ricorda Bossio –  l’effetto della capacità di realizzare le proposte senza distruggere quanto di buono fatto finora, perché saper governare significa anche non sperperare la credibilità e le risorse, dilapidando tutti i sacrifici che gli italiani hanno finora sostenuto”.

Il Pd potrebbe non stare sempre all’opposizione. “Per quanto ci riguarda, comunque, penso sia giusta la linea di una opposizione senza pregiudizi. Ci si misura sui fatti e sugli atti che si producono in Parlamento. E qui non ho alcuna difficoltà a dire che – conclude Bossio –  di fronte a provvedimenti giusti non mancherà il mio voto favorevole”.