«Sono l’unica calabrese eletta al Parlamento europeo, ogni giorno ricevo tantissime segnalazioni da parte dei cittadini calabresi che cercano risposte e soluzioni dalle istituzioni europee perché non ne hanno mai ricevute dalla politica locale. Le basta questo per farsi una idea del perché la Calabria è “sorvegliata speciale”?». Laura Ferrara (eurodeputata Cinquestelle, volto spendibile e iconografico del rinnovamento vero al timone, unica conterranea nel prestigioso salotto continentale) e l’Europa che quando ci vuole, ci vuole. Come nel caso della “discola” e sciagurata Calabria. «È una regione sotto osservazione, inutile girarci attorno. Questo a causa delle scelte sbagliate effettuate fino ad oggi dalla politica regionale». I dossier più caldi? «Fondi europei e criticità ambientali, quindi depurazione, bonifica dei siti inquinati e gestione dei rifiuti sono le tematiche emergenziali in questo momento. Se c’è un attento monitoraggio lo si deve anche alle continue denunce da parte del Movimento». E poi c’è l’Europa spesso nascosta, in “grigio”, che non vede di buon occhio la nascita di questo governo nazionale… «Ancor prima di nascere, questo governo “gialloverde” come lo chiamate voi giornalisti, ha subito uno sfrenato attacco dai media stranieri. Quelli legati agli interessi della finanza. Ma non possono essere i mercati a decidere il futuro dei cittadini che hanno espresso il proprio voto lo scorso 4 marzo… ». Quindi ora burocrati di Bruxelles e Strasburgo state attenti? «Non sarà un governo che reagirà in maniera passiva alle decisioni di Bruxelles, questo è chiaro. L’Italia deve avere un ruolo chiave in Europa e sono sicura che il presidente del Consiglio e i ministri espressione del “contratto” garantiranno gli interessi dei cittadini in ogni loro decisione». Se lo aspettava alla fine il governo Conte con Salvini? Se lo augurava? Ne preferiva un altro? Davvero è un programma irrealizzabile e contraddittorio? «Mi auguravo un governo del cambiamento, la legge elettorale era fortemente ostativa per il M5S, nonostante questo Luigi Di Maio ha lavorato notte e giorno per garantire un governo all’Italia. Sin dalla campagna elettorale il M5S ha chiarito che non ci sarebbero stati accordi con altre forze politiche, ma che ci si sarebbe impegnati sui temi. Salvini si è seduto al tavolo controfirmando un contratto che per lo più contiene i punti del programma elettorale del Movimento». Irrealizzabile e contraddittorio? «Non sono affatto d’accordo, abbiamo sempre indicato le risorse finanziarie a cui attingere per la realizzazione del programma». Sì ma i “gialli” spesso vogliono una cosa e i “verdi” un’altra…«Ci sono delle distanze con la Lega, inutile negarlo e nessuno lo nega. Ma si è cercata una strada comune su determinati punti, che andasse nella direzione di una migliore qualità di vita dei cittadini». Ora pronti per lo “sbarco” in Calabria nelle regionali del prossimo anno? Non può negare che siete i favoriti… «Il Movimento è molto cresciuto dalle ultime regionali e sono sicura che nel 2019 questa crescita sarà evidente anche nel risultato elettorale». Teme resistenze del vecchio “potere consociativo”? «Non è facile in una regione come la Calabria scardinare le vecchie logiche di potere ma i calabresi sono davvero stanchi dell’immobilismo e della cristallizzazione del potere di questa terra. Il vento del cambiamento soffierà forte anche nella nostra regione e l’attenzione che questo governo porrà sulle problematiche del Sud sarà sicuramente un supporto per le prossime regionali». È replicabile il “gialloverde” anche qui? «Il Movimento 5 Stelle non si è mai presentato alle elezioni in coalizione. Con la Lega c’è un accordo su un contratto di governo nazionale, questo non ci rende alleati politici in tutte le sedi». Ma che giudizio è diffuso in sede Ue di questa stagione di governo regionale e quale è il suo, di giudizio, su Oliverio… «Il giudizio dell’Europa su questo governo regionale è riportato nero su bianco nel verbale dell’ultima riunione del comitato di sorveglianza del 2 febbraio 2018. Cito testualmente le parole del funzionario della Commissione europea “in riferimento alla capacità amministrativa sollevo delle critiche. Finora questo aspetto non è stato recepito come si dovrebbe dalla Regione”, il funzionario continua poi sollecitando la Regione ad inviare la bozza della seconda fase dell’attuazione del Piano di rafforzamento amministrativo». Sarebbe a dire? «Che Oliverio ha continuato ad amministrare la Calabria in perfetta continuità con il passato». E il giudizio suo invece? «Il mio e credo anche quello dei cittadini calabresi è assolutamente negativo, considerando il cambiamento di rotta che aveva promesso in campagna elettorale». Il prossimo anno urne aperte anche per il rinnovo del Parlmanto europeo. Lei, se lo vorrà, potrà ricandidarsi? Se le chiedessero invece di dare una mano per la conquista della Calabria? «Per statuto tutti i portavoce non possono superare i due mandati. Nel 2019 concluderò il primo come eurodeputata. La differenza con i partiti tradizionali è proprio questa, non sarò io o un segretario di partito a decidere sulla mia eventuale ricandidatura ma saranno i cittadini. Non esistono candidature calate dall’alto nel Movimento, la condivisione e le decisioni dal basso sono una pietra miliare». Senta ma in tutta franchezza che mare ci aspetta quest’anno? Ce li portiamo i bambini? «Parlare delle condizioni del nostro mare alle porte dell’estate ci rende impopolari agli occhi di qualcuno». Mi sta dicendo che è meglio non buttarsi? «Dico solo che siamo gli unici a denunciare come stanno realmente le cose ma sono sicura che i calabresi vogliono conoscere di chi sono le responsabilità se nel 2018, nonostante i miliardi di euro spesi nel comparto del trattamento delle acque reflue, ci ritroviamo con una multa di 25 milioni di euro da pagare all’Ue per una sentenza del 2012 e con un’altra procedura d’infrazione aperta e che riguarda 138 agglomerati calabresi».
«Il vento del cambiamento soffierà forte anche qui… »
Laura Ferrara, eurodeputata Cinquestelle e unica conterranea nel salotto continentale, ne è certa: i calabresi sono stanchi del vecchio potere consociativo. «Il mio giudizio su Oliverio è assolutamente negativo, quello del funzionario della commissione Ue è persino peggiore, ha governato in continuità con il passato». «La salute del mare quest’anno? Dirlo alle porte dell’estate ci rende impopolari... »