E l’Asp di Cosenza si accorge che nessuno ha pagato i ticket

Vertice d'urgenza con i direttori di distretto e i direttori degli ospedali. Si proverà a far cassa recuperando crediti dal 2012 in poi. Si allestiranno sportelli informativi così da rispondere alla "rabbia"...

 Linea dura contro gli evasori del ticket sanitario. Dura ma forse anche tardiva e proprio perché tardiva non è detto che basterà visto che chi doveva fare il furbo l’ha fatto e nessuno ha controllato.

Riunione d’urgenza ieri all’Asp di Cosenza. Il direttore amministrativo Luigi Bruno ha convocato i direttori di distretto e degli ospedali del territorio per comunicare l’avvio di una campagna di riscossione ticket evasi.

A finire nel mirino della direzione amministrativa dell’Azienda sanitaria di Cosenza tutte le prestazioni erogate e non regolarizzate nel periodo 2010-2016, in particolare, dopo dei controlli, l’Asp ha constatato che molti dichiarazioni di utenti dichiaratisi “esenti” sono risultati false.

Nella riunione di ieri, il direttore amministrativo ha allertato tutti i presenti sulla possibilità di realizzare degli sportelli informativi rivolti agli utenti.

Il rischio è che si venga a creare una ressa generalizzata da parte dei cittadini che vedranno recapitarsi “cartelle” di riscossione crediti da parte dell’Asp.

In tutti questi anni l’Asp ha continuato a portare in bilancio la voce “pagamenti ticket”, evidentemente i conti non tornano e l’amministrazione ha accelerato i tempi per la riscossione di crediti che rischiano di andare persi.

Secondo la legislazione vigente i ticket per prestazioni sanitarie si estinguono per prescrizione con il decorso di 10 anni. E se il cittadino non procede al pagamento della somma richiesta, neppure a seguito del sollecito bonario, l’importo del ticket può essere riscosso coattivamente. In tale ipotesi il recupero del credito viene affidato ad un agente della riscossione che notifica la cartella esattoriale nella quale, oltre all’importo del ticket, sono addebitate le sanzioni, gli interessi e gli oneri di riscossione.

L’Asp ha dunque meno di un anno e mezzo per istruire le pratiche e avviare le lettere di riscossione agli utenti che risultano essere morosi.

Perché allertare tutti i direttori di distretto e ospedalieri e annunciare l’urgenza di istituire sportelli informativi?
La fretta potrebbe indurre l’Asp a inviare cartelle a tutti gli utenti che hanno usufruito di prestazioni sanitarie indipendentemente se si è verificato che questi hanno pagato o meno il ticket, spetterà poi all’utente dimostrare di aver pagato. Ma siamo sicuri che tutti hanno conservato la ricevuta del pagamento a distanza di quasi un decennio?

Se il piano del direttore amministrativo dovesse giungere a compimento si potrebbe generare un vero caos con centinaia di utenti in fila a chiedere spiegazioni.