La maxi sanzione sulla gestione delle acque reflue da parte dell’Ue nei confronti di 50 comuni italiani, tra cui 13 calabresi ha allarmato la politica. Da una parte ci sono i Verdi e i Radicali che minacciano un esposto alla Corte dei Conti contro gli amministratori. Dall’altra ci sono le opposizioni politiche del governo regionale che bacchettano Giunta e presidente Oliverio. In trincea il Movimento Cinque stelle e Fratelli d’Italia.
Depurazione: Parentela e d’Ippolito: no alle fiabe di Oliverio
“Ora speriamo che l’assessore regionale all’Ambiente, Antonietta Rizzo, riconosca l’ovvio: la mancata depurazione determina l’inquinamento del mare; anche in Calabria, nonostante le fiabe del governatore Mario Oliverio e dei suoi imprudenti replicanti”. Lo affermano i deputati M5s Giuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela, rispettivamente componenti delle commissioni Ambiente e Agricoltura “a seguito della sentenza – è detto in una nota – con cui la Corte di giustizia europea ha condannato l’Italia a pagare 25 milioni di euro più altri 30 per ogni semestre di ritardo rispetto all’obbligo di adeguare gli impianti di depurazione e le reti fognarie”. “Nel commentare il fatto, il commissario nazionale per la depurazione, Enrico Rolle, ha confermato – sottolineano i parlamentari 5stelle – tutto quanto, dopo averlo incontrato di recente, avevamo detto al tandem Rizzo-Oliverio, cioè che in Calabria ci sono ben 12 agglomerati sopra i 15mila abitanti non conformi alle norme e 15 interventi non completati su 16. Pertanto, è molto probabile che lo Stato chieda alla Regione di pagare la multa, salatissima. Inoltre ci vorranno diversi anni per risolvere i problemi della depurazione made inCalabria. Evidentemente, però, Rizzo e Oliverio vivono in una realtà parallela, nel magico mondo del dirigente Domenico Pallaria, per il quale e’ sempre e solo tutto a posto, anche a proposito dello scandalo delle tariffe illegittime circa la fornitura d’acqua all’ingrosso”. “Ironia a parte, interverremo come legislatori – concludono D’Ippolito e Parentela – per favorire una più rapida ed incisiva azione del commissario, alla luce della voluta e ostinata indifferenza del governo regionale, che dovrebbe alzare la bandiera bianca, piuttosto che ostentare la Bandiera blu”.
Depurazione:Nicolò,Regione non può lasciare da soli i Comuni
“La Regione non può lasciare da soli i comuni nella gestione degli impianti di depurazione. Gli enti locali soffrono condizioni finanziarie non di poco conto e dovere, in questo periodo dell’anno, farsi carico della gestione di impianti di costi manutentivi davvero alti, significa, di fatto, favorire l’incuria con grave nocumento per il mare e l’ambiente”.
E’ quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Alessandro Nicolò (FdI).
“L’ennesima umiliazione per la stagione turistica 2018 e le bellezze straordinarie della nostra terra – sostiene Nicolò – giunge dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea che condanna nuovamente l’Italia per inadempienza sulla messa in regola di fognature e depuratori per i comuni sopra i 15 mila abitanti. In particolare la Calabria spicca con ben 13 comuni coinvolti, tra cui figura pure il comune di Reggio Calabria. Con interventi di sindacato ispettivo sono state più volte sollecitate azioni e strategie ad hoc mirate alla valorizzazione delle potenzialità turistiche della nostra regione. Pertanto si auspica che le azioni messe in atto per i 13 comuni coinvolti, di cui, soltanto una e’ stata portata a termine, vengano definite al più presto al fine di arginare le conseguenze pregiudizievoli arrecate ancora una volta all’immagine turistica della Calabria, nonché alla salute di cittadini e turisti”. “In merito alla decisione della Regione di consegnare ai comuni dal prossimo 1 luglio gli impianti fognari e depurativi – prosegue Nicolò – si rischia un’ulteriore debacle per moltissimi centri marini calabresi, piccoli e medi comuni, ma anche capoluoghi di provincia, costretti a subire un accollo che non si tradurrà in efficiente servizio. Anche se alcuni impianti sono stati rimessi nella condizione di potere egregiamente funzionare, appare preoccupante che i costi di gestione e di manutenzione, anche se si tratta di depuratori consortili, rappresentino un gravame insostenibile per le esauste casse dei comuni. Non e’ di poca entità, infatti, la spesa viva per mantenere in ordine l’afflusso di liquami e il successivo scolmo, operazioni che impongono un continuo e costoso monitoraggio, anche per i costi energetici, che sposterebbe i bilanci comunali sempre più vicini al default. Sarebbe dunque il caso – sostiene ancora il consigliere regionale – che la Regione e il presidente della Giunta si facciano immediatamente carico di un incontro con tutti i comuni interessati affinché l’assegnazione degli impianti di depurazione sia preceduta da un’attenta valutazione dello stato delle finanze degli enti e dalla loro organizzazione tecnica, scongiurando così una stagione estiva in cui, fatalmente, prevarranno le cattive notizie più che la bellezza dei nostri luoghi e del nostro mare”.