Il Comune di Cetraro ha pubblicato ieri, per la seconda volta, un importante bando, relativo alla gestione del Mercato ittico, che riveste anche un alto valore simbolico, perché finalizzato a rendere finalmente libero il mercato del pesce cittadino, compiendo, pertanto, un ulteriore e significativo passo per debellare e sconfiggere definitivamente il predominio, lungo decenni, da parte della locale criminalità organizzata.
È, infatti, stato pubblicato ieri mattina l’atteso appalto relativo alla gestione del Mercato ittico all’ingrosso e al dettaglio di proprietà del Comune di Cetraro, situato nel Porto San Benedetto, nonché alla concessione demaniale, ai sensi dell’art. 36 del Codice della navigazione.
Il responsabile dell’Ufficio del Porto, il dottor Massimo Aita, che è anche responsabile unico del procedimento e direttore dell’esecuzione del servizio, con apposita determinazione ha avviato le procedure per l’affidamento della gestione del servizio di vendita all’ingrosso e al dettaglio all’interno della struttura, avviando, altresì, le procedure per la concessione di un’area di pertinenza per la cantieristica navale.
Sempre a proposito del valore simbolico di questo atto, da sottolineare che tutto ciò che è scritto nel bando, al di là del mero linguaggio burocratico, è stato pensato proprio in termini tali da creare tutte le condizioni possibili affinché il mercato del pesce della città di Cetraro possa essere finalmente gestito secondo criteri di legalità, di sviluppo e di pieno rispetto delle regole, sottraendolo così al monopolio degli interessi mafiosi. Giungerà dunque, a breve, a conclusione questa complicata vicenda che vede al centro il Mercato ittico che insiste sul suggestivo porto turistico della cittadina tirrenica, una struttura che, come già sottolineato, al di là della sua rilevanza economica, ha, per Cetraro, un’alta valenza simbolica, per le note vicende legate agli interessi criminali che, da decenni, ruotano proprio intorno al mercato del pesce nel territorio.
La gestione definitiva della struttura potrà, pertanto, finalmente permettere ai pescatori e, più in generale agli operatori economici del settore, di emanciparsi, completamente e definitivamente, da qualsiasi controllo e imposizione da parte della locale criminalità, visto che modernizzare il comparto ittico è ormai per la città una esigenza insopprimibile. Lo stesso dottor Massimo Aita ha, inoltre, incaricato a autorizzato il geometra Franco Gagliardi, responsabile della C.U.C. dei Comuni di Cetraro, Acquappesa, Guardia Piemontese e Fuscaldo, alla contrattazione in ordine alla procedura di appalto. L’importo a base d’asta soggetto a rialzo è di 16.311,90 euro all’anno, di cui 7.000,00 euro annui per il canone relativo alle attrezzature presenti all’interno del manufatto, in corso di incameramento, e 9.311,90 annui per il canone demaniale dell’area di pertinenza; pertanto l’importo complessivo per 10 anni soggetto a rialzo è di 163.119,00 euro. L’aggiudicazione avverrà al concorrente che avrà presentato l’offerta maggiore. Per la peculiare tipologia del servizio, sarà applicato il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, prevedendo l’attribuzione di 70 punti per l’offerta tecnica e di 30 punti per l’offerta economica, in considerazione della volontà di offrire all’utenza la migliore prestazione in termini di qualità. Nella determinazione del dottor Massimo Aita si ricorda, inoltre, che “rientra tra gli obiettivi dell’Amministrazione comunale quello di promuovere iniziative tendenti a contrastare e sconfiggere qualsiasi forma di violenza e criminalità organizzata”; che in virtù di ciò, l’Amministrazione comunale, a suo tempo, “dava mandato agli uffici per la predisposizione di un progetto che prevedeva la costruzione, all’interno del Porto peschereccio, di un manufatto da adibire a Mercato ittico; che con deliberazione della Giunta comunale N. 107 del 26/07/2012 è stato approvato il progetto esecutivo dei lavori di cui trattasi, redatto dall’Ufficio tecnico del Comune, per un importo complessivo di € 776.955,39; che lo stesso veniva ammesso a finanziamento, con decreto del dirigente della Regione Calabria nell’ambito del bando per il Fondo europeo per la pesca 2007/2013 annualità 2011, e che in data 19.11.2013 sono stati conclusi i lavori e, successivamente, agli adempimenti relativi all’approvazione dello stato finale e della regolare esecuzione, il manufatto in questione è rientrato, nel 2014, nella piena disponibilità dell’Amministrazione comunale; che, in data 30.12.2015, con deliberazione n. 147 si dava mandato al responsabile dell’VIII Settore “Appalti e Ufficio Porto” di adottare urgentemente tutti gli atti necessari al mantenimento e/o raggiungimento degli obiettivi relativi alla attuazione della forma di gestione del mercato ittico, mediante un avviso pubblico per promuovere manifestazioni di interesse nell’ambito dell’indagine di mercato preordinata alla successiva gara da espletare, integrando ai servizi il protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazioni della criminalità organizzata, stipulato con la Prefettura per i lavori pubblici; che in data 29.01.2016 è stata pubblicata la manifestazione di interesse a partecipare alla gara a tutti i soggetti disposti a firmare il protocollo d’intesa contro le infiltrazioni mafiose con la Prefettura di Cosenza, che a tale manifestazione di interesse, terminando il 14.03.2016 non sono state registrate adesioni, giudicandola quindi deserta”.

Si ricorda, infine, che l’Amministrazione ha inteso deliberare e autorizzare l’apertura con dipendenti propri, da adibire a punto di prima vendita del pescato, in attesa di dar, appunto, luogo alla pubblicazione di una gara in concessione del servizio stesso. Come è noto, nei mesi scorsi, il sindaco di Cetraro, Angelo Aita, aveva informato proprio sulla imminente pubblicazione del bando per la gestione definitiva della struttura.
“Per volontà comune – ribadiva in un documento diffuso a margine di una riunione politica – la stesura del bando sarà condivisa con tutte le forze politiche, che si sono impegnate a coadiuvare gli uffici comunali tramite la collaborazione di professionisti esperti del settore, ma soprattutto a fornire il dovuto supporto politico. Tutto ciò in continuità con il metodo di condivisione che ha caratterizzato, sin dall’inizio, tutti gli atti amministrativi riferiti al nuovo Centro ittico, condivisione che ha coinvolto il Consiglio comunale e le forze politiche cittadine”.
Aita aveva inoltre ricordato che “Il Consiglio comunale, all’unanimità, si è pronunciato prima per l’affidamento temporaneo all’Associazione Pescatori e, constatata l’impossibilità a procedere, a seguito di una interdittiva prefettizia, si è pronunciato successivamente per l’apertura della struttura tramite personale dell’ente come primo punto vendita del pescato; tutto ciò sempre nelle more della pubblicazione del bando”.
CLELIA ROVALE